La chicca del mese di gennaio – Made in Jade – Bellinzona

QUESTO MESE ABBIAMO INCONTRATO…


Quale é la missione di MADE IN JADE?

Sin dal principio ho cercato per Made in Jade di mantenere una filosofia dalla quale ogni mia creazione dovesse dipendere, ovvero quella dell’unicità.

È infatti risaputo che un prodotto handmade è per antonomasia un prodotto unico. A differenza dei prodotti realizzati in serie, quelli a mano si distinguono proprio per possedere ognuno delle caratteristiche precise e non identiche, proprio come gli esseri umani. Amo ricordarmi spesso una frase di Roberto Benigni che recita: “Abbiamo tutti una cosa in comune, siamo tutti diversi”.

Con Made in Jade, tuttavia, ho voluto ulteriormente sottolineare questo aspetto, in quanto credo fermamente che l’unicità sia una delle bellezze più grandi. Quindi ho deciso di realizzare gioielli in soutache unici in tutto e per tutto: non capiterà mai di vedere due ragazze con lo stesso paio di orecchini, anche se sarà lo stesso modello e i colori saranno i medesimi. Infatti, la prima cosa che dico alle mie clienti quando vogliono che realizzi per loro degli orecchini in base ad un modello visto in foto, è proprio questa: “volontariamente cambierò un dettaglio dal modello di riferimento”. La modifica potrà essere nell’ordine dei colori delle piattine di soutache, magari nei cristalli utilizzati, oppure nel colore o nel materiale del pendente, ma ci sarà una differenza e sarà evidente.

Quindi qual è la missione di Made in Jade? Dare ad ogni donna un paio di orecchini unici, proprio come unica è lei stessa.

Volete vincere un paio di orecchini BubbleCandy del valore di CHF 28.- e un paio di orecchini BubbleCandy Special del valore di 33.- CHF? 

Descrizione

Quando hai avuto l’idea di aprire la tua attività?

In realtà è successo tutto per caso. Sin da bambina ho sempre amato disegnare e realizzare oggetti con qualsiasi cosa trovassi in casa. I miei scaffali erano pieni di libri per lavoretti creativi e in ogni momento libero sentivo la necessità di creare. Questa mia caratteristica mi ha accompagnato negli anni e mi accompagna tutt’ora. Ad un certo punto, stimolata da una mia amica, ho deciso di aprire una pagina, a mo’ di vetrina e un po’ per gioco, dove mostrare le mie creazioni. Ciò che realizzavo non aveva una categoria ben precisa, vi erano infatti foto di oggetti per la casa, di piatti e dolci realizzati in cucina, di accessori, ma soprattutto di gioielli, la mia più grande passione. Ho infatti sperimentato vari materiali, come le paste polimeriche, le perline, ma quando ho realizzato un paio di orecchini in SOUTACHE, lì è scattata la scintilla.

Avevo visto per la prima volta un paio di orecchini in soutache durante una vacanza al mare. Colpita dal luccichio e dai colori sgargianti sono stata catturata da una vetrina di un negozio ed è stato amore a prima vista. Volevo assolutamente quegli orecchini, dovevano essere miei, ma purtroppo il prezzo era veramente troppo elevato e sono quindi rimasti in quella vetrina. Tuttavia mi ero ripromessa di scoprire di che materiale fossero e di realizzarmene un paio per me. Ho così acquistato vari metri di soutache nei colori che preferivo e mi son messa all’opera senza seguire nessuna indicazione. Molto spesso, quando creo vado ad istinto. Questa volta però la scelta è stata azzardata e il risultato fallimentare. A distanza di anni ho ritrovato quelle piattine di SOUTACHE e ho riprovato, riuscendo a capire da sola il trucco che si cela dietro a questo materiale. Ho così scattato una foto dei miei primi orecchini in soutache e condiviso la mia creazione.”

Ai tempi era un materiale ancora poco conosciuto (la tecnica del SOUTACHE ha radici molto antiche che si collocano in Russia, inizialmente infatti era utilizzato per decorare le casacche degli Zar o le divise dei militari e solo nell’ultimo decennio è stato introdotto per la realizzazione di gioielli), e vedere qualcosa di nuovo ha sicuramente catturato l’attenzione degli utenti che già mi seguivano.

Ho iniziato così ad avere qualche richiesta, ma purtroppo, visto i miei vari impegni, è rimasto un hobby molto altalenante. Tuttavia, solo negli ultimi mesi posso dire che Made in Jade è diventata una micro attività, e spero di trasformarla, con il tempo, in qualcosa di grande!


Perché hai deciso di avviare la tua attività in Ticino?

Amo il Ticino per la sua bellezza, per tutti i gioielli artistici e naturali che conserva e tutela, ma soprattutto per il giusto valore che le persone che lo abitano riescono a dare all’artigianato. Sono cresciuta a Bellinzona, ma ho fatto il mio percorso universitario all’estero. Avendo da sempre un amore per “il fatto a mano”, ho capito ben presto che non è scontato riuscire a dare ad un prodotto artigianale il suo giusto valore. Mi è capitato spesso di visitare fiere di artigianato nella città dove studiavo e sentire persone lamentarsi per i prezzi troppo “gonfiati”, ignare del tempo, dei tentativi, dei progetti, e magari anche delle notti insonni che si celano dietro ad un semplice oggetto. In Ticino invece questo non è mai successo. Le persone riesco a capire senza nessun tipo di sforzo quanto amore e lavoro si nasconda dietro ad un prodotto fatto a mano.

Ho deciso, sempre per lo stesso motivo, di limitare il mio raggio d’azione alla Svizzera.


Perché gli amici di Tipsweek dovrebbero scoprire i tuoi prodotti?

Vi ho appena raccontato brevemente come è nata Made in Jade, ma non vi ho ancora detto che ultimamente si sta evolvendo e che ho in serbo nuovi progetti e nuove creazioni. Ho già infatti iniziato a spaziare in vari campi, non limitandomi più solo ai gioielli e al soutache. Ho ripreso a realizzare alcuni accessori (come fasce per capelli) e decorazioni per la casa (come gli arcobaleni realizzati con fili di cotone e corda).

Quindi se siete amanti dell’artigianato a 360 gradi, se siete curiosi e vi piace possedere qualcosa di unico, non posso che consigliarvi di dare un’occhiata alla mia pagina.