Due chiacchiere con la resp. comunicazione della Fondazione Ares (Autismo Risorse e Sviluppo), organizzazione sostenuta dal nostro partner BancaStato

Il nostro partner BancaStato, oltre che a sponsorizzare nel corso dell’anno numerosi eventi, si impegna a sostenere alcune realtà ticinesi. Tra queste c’è anche la Fondazione Ares (Autismo Risorse e Sviluppo)

Abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con Rosy Pozzi, responsabile comunicazione che ci ha raccontato i dettagli di questa lodevole fondazione.

Qual è la missione della Fondazione ARES?

La Fondazione ARES (Autismo Risorse e Sviluppo) come esplicitato dal suo stesso nome, si prefigge di riservare alle persone con Autismo, alle loro famiglie e ai professionisti e volontari che di loro si occupano nella quotidianità, competenze specialistiche, interventi formativi e informativi e consulenza, allo scopo di favorire la migliore qualità di vita possibile per loro. Nell’esercizio di tutte le proprie attività, ARES s’impegna inoltre per costruire una società che sappia includere la neurodiversità in tutti i contesti e in ogni fase della vita delle persone che sono caratterizzate dal funzionamento autistico. Conoscere la neurodiversità, il Disturbo dello Spettro autistico, significa riconoscerlo precocemente, intervenire precocemente e in maniera adeguata, affiancando e valorizzando le persone con questa diagnosi durante tutto l’arco della loro vita. Dalla prima infanzia, al periodo scolastico, nel mondo del lavoro e nella società.

 

Quali sono i servizi che proponete?

Fin dal 1995, anno della sua costituzione, ARES è il riferimento per il Territorio del Canton Ticino per i Disturbi dello Spettro Autistico. In veste di Centro di Competenza, riconosciuto e sostenuto dalle istanze Cantonali e Federali, ARES offre servizi diretti alle persone con una diagnosi di DSA ma anche consulenza e formazione a chi di loro si prende cura, dalla famiglia ai docenti, dai datori di lavoro alle organizzazioni per il tempo libero. Un aspetto a cui ARES da sempre tiene particolarmente, è l’affiancamento alla famiglia, che per noi rappresenta il vero esperto del proprio figlio. Il nostro pedagogista familiare si occupa in questo senso della famiglia, dal momento della diagnosi all’età adulta, con l’obiettivo non di indicare ai genitori cosa fare o non fare, non per orientare le loro scelte educative ma piuttosto per consentire loro di esprimere tutto il proprio potenziale nell’essere genitori del loro figlio “speciale”.

 

La vostra organizzazione si occupa anche dell’organizzazione di eventi di sensibilizzazione… Qual è l’importanza nel ricordare al grande pubblico ad esempio la ricorrenza del 2 aprile 2021, giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo? 

Richiamare l’attenzione della popolazione e l’interesse per un tema specifico, è oramai una buona prassi alla quale molte organizzazioni che s’impegnano a favore di temi sociali e di rilevanza per la salute, ricorrono. Quando si parla di Autismo l’azione diventa non soltanto un richiamare l’attenzione ma anche un impegno verso azioni informative/formative specifiche. Infatti, data la complessità del disturbo e data anche l’attenzione mediatica che all’Autismo viene riservata negli ultimi anni, il rischio di cadere negli stereotipi e alimentare false credenze, è sempre dietro l’angolo. Per noi l’azione di sensibilizzazione è radicata dunque nella conoscenza. Sapere che una persona con una diagnosi di Autismo può avere un ritardo cognitivo o un’intelligenza molto superiore alla norma, ci aiuta ad esempio a capire il significato di “spettro” e a capire che molti dei bambini che ricevono una diagnosi di Autismo frequentano oggi le scuole regolari e si relazionano ogni giorno con altri 20 bambini nella loro classe. Questa conoscenza ci suggerisce che i 20 compagni di classe potranno raccontare alle proprie famiglie della loro vita scolastica insieme al compagno con autismo. Ci aiuta a riflettere sull’impegno che viene richiesto ai docenti per valorizzare la specificità del bambino con autismo e per svolgere un’azione di accompagnamento all’integrazione e all’inclusione.

 

 

Dal 2015 avete avviato anche un’attività editoriale…

Sin dai primi anni 2000 la Fondazione ARES ha avviato un Centro di Informazione Documentazione e Biblioteca, specifico e specialistico per i Disturbi dello Spettro Autistico, allo scopo di diffondere una sempre maggiore e accurata cultura dell’Autismo. Per noi questo Centro costituisce un osservatorio nazionale e internazionale che ci consente di confrontarci e collaborare con altre organizzazioni che conducono progetti nel nostro stesso ambito, nonché fornire consulenza aggiornata ai professionisti del settore educativo, ai docenti, alle famiglie ecc. Negli anni, consapevoli che le conoscenze scientifiche, le competenze e le esperienze maturate rappresentano un grande valore se condivise e rese fruibili a quanti più possibile, abbiamo avviato un’attività editoriale che con le collane “Strumenti di Lavoro” e “Primo Piano”, si prefigge di prestare un sostegno concreto all’attività educativa e di intervento dei professionisti e si focalizza su temi di rilevanza e attualità nell’ambito del DSA.

 

Fondazione ARES si occupa del progetto “Educational Camp”. Di che cosa si tratta e quali sono i suoi obiettivi?

L’idea del progetto ci accompagnava da anni, perché da sempre siamo convinti che per una migliore opportunità di sviluppo, i bambini con Autismo necessitano di interventi educativi precoci, intensivi, continuativi e basati su evidenze scientifiche. Con l’obiettivo di dare a questi bambini la possibilità di continuare il proprio percorso di apprendimento anche durante i mesi estivi, notoriamente mesi di maggiore inattività, abbiamo progettato un Camp a loro dedicato, condotto da personale altamente specializzato. Grazie all’incontro con la Mission Bambini Switzerland Foundation (www.missionbambini.ch), con sede a Lugano, abbiamo potuto proporre la prima edizione dell’Educational Camp nel 2020. La Fondazione Mission Bambini, consociata dell’omonima realtà italiana, ha già sostenuto oltre 40 progetti tra Svizzera e resto del mondo in favore dell’infanzia più fragile per garantire in particolare diritto alla salute e accesso all’istruzione. In Svizzera Mission Bambini concentra il suo impegno in favore dei bambini con bisogni educativi speciali e con disturbo dello spettro autistico: fin dal primo incontro ha creduto nel progetto della Fondazione ARES e lo ha generosamente sostenuto. L’esperienza si è rivelata essere proficua e di grande aiuto per i bambini e per le loro famiglie.

 

Di recente avute ricevuto una donazione da BancaStato. Quanto è importante il loro sostegno?

Parlando di progetti così detti “speciali”, come quello dell’Educational Camp o come gli eventi di sensibilizzazione e informazione, quelli cioè che esulano dalla regolare attività di intervento, occorre chiarire che gli stessi si realizzano unicamente grazie al sostegno di enti e organizzazioni privati che si appassionano alla nostra idea, credono quanto noi nella sua utilità e desiderano porre azioni socialmente responsabili a beneficio della collettività.

Ciò sta accadendo anche per l’Educational Camp, un progetto per cui le richieste di partecipazione da parte delle famiglie sono sempre più numerose e per il quale è dunque necessario ampliare il sostegno.

In aiuto è giunta, per l’edizione 2021 (giugno e agosto) BancaStato, alla quale siamo particolarmente grati poiché da molti anni si adopera concretamente a supporto delle nostre attività di informazione e sensibilizzazione, come quella della Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo.

 

Chi volesse fare una donazione per la vostra fondazione quale procedura deve seguire?

Le forme di collaborazione con il nostro Servizio sono molteplici e spaziano dai progetti di informazione, formazione e sensibilizzazione, alle attività editoriali e ai progetti di intervento speciali. Rispettiamo molto la sensibilità e la propensione degli amici che ci sostengono e costruiamo con ognuno di essi la formula migliore affinchè possano affiancarci nello sviluppo e nella conduzione dei progetti. Abbiamo un estremo bisogno di partner che si appassionano al nostro lavoro e che desiderano entrare a far parte dell’importante rete di sostegno all’Autismo. Le diagnosi, e dunque le richieste di intervento che ci pervengono, aumentano continuamente. Per le famiglie, per i giovani con DSA, le scuole e i luoghi di lavoro, in tutti i contesti e in tutti i cicli di vita, l’aiuto di professionisti che intervengono con competenza può fare la grande differenza. E in questo aiuto ci sono anche coloro, aziende o enti privati, che decidono di sostenerci. Chi fosse interessato può contattarci attraverso il nostro sito www.fondazioneares.com. Siamo sempre felici di illustrare i nostri progetti e le nostre attività a nuovi possibili partner.

 

Nel 2020 avete festeggiato i primi 25 anni di attività, quali sono i traguardi principali che avete raggiunto e quelli di cui andate più fieri?

Essere giunti al 25° con instancabile voglia di continuare a sostenere sempre meglio le persone con DSA, le loro famiglie e i professionisti che di loro si curano ogni giorno, è senz’altro la principale ragione di soddisfazione. Come si accennava in precedenza, quello dell’Autismo è un tema estremamente complesso ma anche molto attrattivo dal punto di vista mediatico. Sebbene questo favorisca da una parte l’attenzione e la continua ricerca, dall’altra apre ad una grande possibilità di disinformazione e confusione. Il compito di adoperarci, con rigore scientifico e protezione per le famiglie, affinché tutte le persone con diagnosi di Autismo possano essere prese in carico secondo quanto suggerito dalle linee guida internazionali, è uno di quelli che da sempre e sempre di più ci impegna e ci caratterizza. Certo, con questi 25 anni siamo solo all’inizio, considerando quanto vi sia ancora da fare. Siamo comunque soddisfatti e grati a tutti coloro che con noi e per noi si adoperano, perché approvazione e considerazione per il lavoro che svolgiamo, e per come lo svolgiamo, ci giungono da famiglie, da organizzazioni del settore della Svizzera ma anche da altri Paesi. Forti di ciò, desideriamo andare avanti per far sì che la vita delle persone con Autismo possa essere sempre considerata con dignità, offrendo opportunità e sviluppando valore.

 

Per saperne di più: www.fondazioneares.com


Per Fondazione ARES (Autismo Risorse e Sviluppo)
Rosy Pozzi
Responsabile Informazione e Comunicazione

Per Mission Bambini Switzerland Foundation
Partner del progetto “Educational Camp”
Maria Elena di Fazio
Responsabile