Tre settimane in Thailandia, con una bimba di un anno e tanta voglia di avventura. Una decisione che all’inizio ci sembrava un po’ folle – voli lunghi, climi tropicali, zaini da gestire con una piccola esploratrice – ma che si è rivelata una delle esperienze più belle della nostra vita in tre.
La Thailandia ci ha accolti con un calore sincero, sapori nuovi, paesaggi mozzafiato e soprattutto una straordinaria gentilezza verso i bambini.
Ecco il racconto del nostro viaggio, tappa per tappa, con consigli pratici per chi sogna di fare lo stesso.
Prima di partire: preparativi e spirito d’avventura
Viaggiare con una bimba di un anno richiede un po’ di organizzazione in più, ma nulla di impossibile. Abbiamo pianificato un itinerario vario, ma con ritmi morbidi, alternando città, natura e mare.
Nel bagaglio: un marsupio, qualche giochino, crema solare e tanta curiosità. Pannolini, latte e tutto ciò che può servire ai bimbi è acquistabile anche in Thailandia. L’importante è viaggiare leggeri, noi siamo partiti con due zaini da viaggio e due zainetti da montagna.
La Thailandia, tra infrastrutture buone e prezzi accessibili, è perfetta anche per famiglie: basta scegliere con attenzione dove alloggiare e non avere fretta.
Bangkok – Il nostro primo impatto con l’Asia (volo + 2 notti)
Abbiamo scelto di volare con Bangkok Airways, che dal 2024 offre un volo diretto tra Milano e Bangkok: circa 10-11 ore. Non avendo ancora compiuto 2 anni, la nostra bimba ha viaggiato gratuitamente. Siamo partiti in serata, abbiamo cenato a bordo e poi ci siamo coricati per dormire. All’arrivo, la mattina seguente, ci aspettava una città immensa, caotica, viva ad ogni ora… ma anche sorprendentemente accogliente.
Per le nostre prime due notti, abbiamo scelto il Bandara Suites a Silom (circa 50 CHF a notte per tutti e tre, colazione inclusa). Un’ottima soluzione per chi viaggia con bambini: piscina per rinfrescarsi dal caldo tropicale, appartamenti spaziosi con cucina, lavatrice e una bella vista sullo skyline della città. Un fresco e comodo rifugio tra una passeggiata e l’altra.
Abbiamo visitato dei templi stupendi, navigato sul fiume Chao Phraya a bordo delle longtail boat (le tipiche barche di Bangkok), esplorato la città in tuk tuk e assaggiato i nostri primi pad thai e le specialità dello street food locale – buonissime! Inoltre i prezzi si aggirano intorno ai 3 fr a persona per pasto.
Per quanto riguarda i pasti della nostra bimba, ci siamo organizzati cucinando direttamente in camera con ingredienti freschi comprati al mercato del quartiere e portandoli con noi in giro, in un comodo tupperware termico. Un trucco che ci ha salvato in più di un’occasione!
Muoversi a Bangkok è stato più semplice del previsto: a piedi, in tuk tuk o con la barca, ogni spostamento era una piccola avventura, soprattutto per la nostra piccola esploratrice.

L’ultimo pomeriggio prima di partire ne abbiamo approfittato anche per regalarci un momento tutto nostro: un massaggio thai di un’ora a testa, mentre ci alternavamo a tenere la bimba. Un momento di relax, perfetto per chiudere la tappa nella capitale con il sorriso.
Consiglio: nei momenti più torridi della giornata, riposatevi nella piscina dell’hotel oppure rifugiatevi in uno dei tanti centri commerciali climatizzati. Sono ovunque, offrono cibo per tutti i gusti, spesso hanno zone gioco e quasi sempre una comoda baby room per il cambio o una pausa tranquilla.
Il treno notturno – verso il nord viaggiando sulle rotaie (1 notte)
Per raggiungere Chiang Mai abbiamo optato per il treno notturno, una scelta che si è rivelata una delle esperienze più suggestive del viaggio.
Abbiamo prenotato in anticipo due letti in seconda classe con aria condizionata, comodi, puliti e perfetti anche con una bimba piccola. È possibile anche riservare una cuccetta in prima classe. La differenza principale è che in prima classe si viaggia in cabina privata, mentre in seconda si è in un vagone aperto, con altri passeggeri. La seconda classe per noi non è stata affatto un problema, anzi: l’ambiente era tranquillo e anche la bimba sembrava incuriosita e interagiva con gli altri viaggiatori. Il prezzo è di circa 28fr e l’ideale è prenotare la cuccetta inferiore (lower berth), l’unica con la finestra.
Siamo partiti la sera da Bangkok, poco dopo cena, e il treno è partito puntuale. Viaggiare con una bimba ci ha permesso di saltare la lunga coda per salire sul treno. Lo staff si occupa di preparare i letti verso le 20:30, trasformando i sedili in comode brandine con tende per la privacy. Asia ha dormito serena accanto a noi, cullata dal dondolio del treno e dal suono ritmico delle rotaie.
Il viaggio dura circa 12 ore, ma il tempo è volato. Al risveglio, ci siamo goduti l’alba che colorava i campi del nord della Thailandia, con il profumo di caffè che si diffondeva lungo i corridoi.
Consiglio: portate con voi cena, snack, acqua e un cambio comodo per la notte. E se viaggiate con un bimbo piccolo, preparate uno zainetto con pannolini, salviette, pigiama e tutto l’essenziale per rendere sereno il viaggio.
I biglietti sono prenotabili sul sito ufficiale delle ferrovie thailandesi. I biglietti per treni Special Express ed Express (come i notturni) si aprono 90 giorni prima della partenza e si esauriscono abbastanza velocemente. Il treno notturno “numero 9” (Special Express) parte di sera e arriva all’alba a Chiang Mai: molto consigliato per le famiglie.
Un modo lento, comodo e affascinante per spostarsi… e per iniziare a respirare l’atmosfera rilassata del nord Thailandia.

Chiang Mai – Templi e relax nel cuore del nord (6 notti)
Chiang Mai ci ha conquistati subito: è una città tranquilla, circondata da montagne, con un ritmo lento (per essere in Asia) e un’atmosfera spirituale.
Perfetta per camminare con calma, visitare templi nascosti nel verde o in città, fare una gita in un centro etico con gli elefanti, rilassarsi e cenare nei mercatini notturni sotto le lanterne.
Abbiamo alloggiato a The Opium Chiang Mai (circa 20 CHF a notte per tutti e tre, colazione inclusa), un ostello con appartamenti privati dotati di cucina, una bella piscina comune e una colazione fantastica. Anche se non centralissimo, grazie all’app Grab (con cui si prenotano taxi a prezzi bassissimi) ci siamo mossi comodamente ovunque. Anzi, essere in una zona più autentica e meno turistica ci ha permesso di vedere un’altra faccia della città, più vera e locale. Qui abbiamo anche conosciuto altre famiglie con bambini piccoli, con cui abbiamo condiviso risate, consigli… e persino la prossima tappa!
Se decidi di visitare il famoso Wat Phra That Doi Suthep, prenditi del tempo per fermarti lungo la strada al Wat Phra Lat – è stato il tempio che ci è piaciuto di più. Meno conosciuto e molto meno affollato, è immerso nel verde della giungla, con piccoli ruscelli, statue ricoperte di muschio e un’atmosfera silenziosa e mistica che sembra sospesa nel tempo.
Consiglio: non serve programmare ogni singolo momento. A Chiang Mai il bello è sopratutto perdersi. Noi abbiamo deciso di non pianificare troppo: ci siamo lasciati guidare dal ritmo della città, esplorando a piedi, seguendo l’ombra degli alberi, entrando nei templi che ci ispiravano e fermandoci nei mercati quando ci veniva fame. Così abbiamo scoperto templi nascosti, piccoli caffè accoglienti, mercatini locali e angoli silenziosi che non avevamo segnato da nessuna parte.
Pai – Natura e libertà (3 notti)
Abbiamo noleggiato un’auto con seggiolino a Chiang Mai per raggiungere Pai, lungo una strada leggendaria per le sue 762 curve. Il tragitto dura circa due ore e mezza, e abbiamo deciso di fare delle tappe: una per pranzare e una per passeggiare al Pai Canyon, un piccolo gioiello naturale con viste (e tramonti) mozzafiato.
Pai è un villaggio tra le colline, dallo spirito hippy e rilassato. Qui ci siamo sentiti davvero liberi: tra sorgenti termali, yoga, massaggi, mercatini colorati, risaie, animali e piccoli caffè immersi nel verde dove sorseggiare fantastici frullati e succhi di frutta rinfrescanti.
La nostra bimba ha fatto amicizia con altri piccoli viaggiatori, assaggiato i suoi primi street food e giocato liberamente nei prati del nostro alloggio, The Nest House (circa 20 CHF a notte per tutti e tre, colazione inclusa).
Questo hotel, situato a 5 minuti a piedi dal centro, è composto da piccole capanne immerse nel verde, ognuna con un patio privato e una propria amaca: un posto semplice, ma pieno di magia.
L’ultima mattina prima della partenza, all’alba, siamo saliti al Wat Phra That Mae Yen, un tempio meraviglioso raggiungibile con una lunga scalinata, in cima alla quale troneggia un grande Buddha bianco che domina la valle. Un luogo di silenzio, con panorami splendidi, perfetto per salutare Pai con il cuore pieno.

Di nuovo Chiang Mai – Una pausa prima del sud (2 notti)
Siamo tornati a Chiang Mai per spezzare il viaggio verso il sud. Questa volta abbiamo alloggiato in un Airbnb nel centro storico, Rakang House (Circa 30 CHF a notte per tutti e 3), più comodo per esplorare la città a piedi.
Tre giorni in più ci hanno permesso di rivedere con calma i luoghi che avevamo amato, ma anche di scoprire nuovi angoli, tra ristorantini nascosti, negozietti artigianali e caffè pieni di piante e tranquillità.
Abbiamo anche partecipato a un corso di cucina thai, un’esperienza divertente e coinvolgente per tutta la famiglia.
Questo tempo in più ci ha fatto amare ancora di più questa città gentile e profumata d’incenso, dove ci si sente accolti e al sicuro.

Koh Samui – Verde, mare cristallino e sabbia dorata (8 notti)
Abbiamo scelto Koh Samui perché a luglio – durante la stagione delle piogge in Thailandia – è l’isola meno colpita dai monsoni. Una scelta azzeccata: nonostante qualche pioggia sparsa nell’arco della giornata, siamo riusciti a goderci appieno il mare e l’atmosfera tropicale.
Il volo interno da Chiang Mai è stato breve e comodo. E appena atterrati… ci siamo sentiti davvero in vacanza.
Abbiamo prenotato un bungalow con cucina al Sean Sabai Home (circa 30 CHF a notte per tutti e tre), in una zona tranquilla, lontana dall’aeroporto e dalle spiagge più affollate. L’alloggio è molto curato e accogliente, con un orto e tanti animali, ma anche piuttosto isolato: i due bungalow messi a disposizione dai proprietari si trovano all’interno di un piccolo villaggio locale, immersi nella quiete.
Per noi è stato perfetto – un modo per staccare davvero – ma è giusto sapere che sono pochi i ristoranti, negozi o spiagge attrezzate nelle immediate vicinanze (al Sean Sabai è però possibile anche mangiare), quindi potrebbe non essere l’ideale per chi cerca più comodità o servizi a portata di mano. Per esplorare l’isola, abbiamo noleggiato un’auto tramite un amico della nostra host thailandese, il che ci ha permesso di muoverci in libertà.
Le giornate scorrevano lente: giochi nella sabbia, bagnetti, frutta tropicale, cocco fresco, cibo thai, lunghi sonnellini sotto le palme.
L’isola in generale è molto attrezzata per le famiglie: i resort, i ristoranti e i piccoli bar sulla spiaggia sono sempre pronti ad accogliere i più piccoli con un sorriso. Il personale è spesso letteralmente innamorato dei bambini. Noi ci siamo affezionati in particolare alla spiaggia di Lamai e a un posticino incantevole per la colazione: Café K.O.B, da non perdere se amate iniziare con una bella colazione vista mare. L’arredamento è un mix boho tropicale, con sedie in legno, tavolini bassi, cuscini colorati e grandi piante ovunque che creano ombra naturale e una sensazione di freschezza.
Oltre al mare, abbiamo fatto anche una gita al Tarnim Magic Garden, un luogo surreale immerso nella giungla, pieno di statue, muschio e mistero. Un piccolo angolo magico che vi consigliamo di visitare.
Consiglio: se cercate una spiaggia tranquilla e autentica, Suda Beach, vicino al nostro alloggio, è un’alternativa perfetta alla più caotica Chaweng Beach.
È una spiaggia libera, con acqua cristallina, tramonti spettacolari e soprattutto senza folla né musica ad alto volume. Ideale per rilassarsi, giocare con i bambini sulla sabbia e godersi il mare in pace. Nelle vicinanze ci sono anche ottimi ristorantini locali dove gustare cucina thai a pochi baht (il pescato del giorno è sempre buonissimo) e, se vi manca la cucina di casa, vi consigliamo Nanus, un ristorante italiano super buono.
Sean Sabai Home – Koh Samui
Ultimo giorno a Bangkok – Un tuffo nel caos colorato del Chatuchak Market (1 notte + volo)
Per il nostro ultimo giorno in Thailandia, prima del volo notturno di ritorno per Milano, abbiamo deciso di concludere in bellezza con una visita al Chatuchak Weekend Market – il più grande mercato di Bangkok, e probabilmente dell’intera Asia.
Un posto davvero incredibile, con oltre 15.000 bancarelle che si estendono a perdita d’occhio: abiti, ceramiche, oggetti di artigianato, cibo da strada, piante, spezie, oggetti vintage… c’è davvero di tutto.
Un mix perfetto tra caos e meraviglia, profumi intensi, colori ovunque e un’energia che solo Bangkok sa regalare.
Abbiamo passeggiato senza meta tra i vicoli del mercato, preso qualche souvenir, fatto shopping dell’ultimo minuto e, ovviamente, fatto un’ultima scorpacciata di street food.
Per quella notte abbiamo soggiornato al Theatre Residence (circa 90 CHF a notte per tutti e 3 con colazione inclusa), una struttura un po’ cara per gli standard thailandesi ma ideale per una sosta veloce prima del volo: camere ampie, ristorante, lavatrice, piscina, atmosfera rilassata e posizione comoda per raggiungere l’aeroporto il giorno seguente.
Anche al ritorno abbiamo volato ancora di notte, con Bangkok Airways. Un ultimo sguardo alla città illuminata dal finestrino e via verso casa.
Cosa ci portiamo a casa
Questo viaggio ci ha insegnato che non serve aspettare che i bambini siano grandi per partire. Con un po’ di organizzazione, apertura e flessibilità, passo dopo passo, si può vivere il mondo insieme.
Viaggiare con una bimba piccola ci ha mostrato anche quanto sia bello condividere e osservare con gli occhi dei bambini nuove culture, volti, lingue, profumi e sapori. Ogni incontro, ogni sorriso, ogni cibo nuovo, è un piccolo seme che coltiva apertura mentale, curiosità e capacità di adattamento.
Un viaggio che non dimenticheremo mai – e che, forse, è solo l’inizio.
Articolo di Martina





